Luglio 2024

Trump Ferito in Pennsylvania: La Lotta Politica Diventa Violenta

L’ex presidente americano, e candidato presidenziale, Donald Trump è stato oggetto ieri di un attentato ad un raduno a Butler, in Pennsylvania. Un proiettile di fucile lo ha ferito all’orecchio destro, senza ulteriori conseguenze. Il cecchino, che in una ripresa pochi istanti prima del colpo si vede in bella vista, è il ventenne Thomas Matthew Crooks, ucciso nella successiva sparatoria. Nella medesima sparatoria uno spettatore è stato ucciso e due feriti. Se la dinamica dell’attentato non lo escludesse (un proiettile a due centimetri da un punto vitale non può essere una messinscena) si sarebbe potuto pensare ad un finto attentato a sostegno della candidatura, visto che poche cose sono generalmente più benefiche ad un risultato elettorale che apparire nel ruolo della vittima. Ma siamo tempi singolarmente stupidi e, purtroppo, Trump appare come una “vittima dell’odio” semplicemente perché lo è. Questo non lo rende una bella persona ma è un fatto che merita qualche riflessione. Il processo e la recente condanna di Trump da parte del tribunale di New York per il caso Stormy Daniels andavano precisamente nella stessa direzione. In effetti, neanche 24 ore prima Biden in un discorso pubblico aveva presentato Trump come “minaccia per la nazione”, e questo è il tenore normale del dibattito. La stessa atmosfera serena è quella che ha coinvolto le sorti del più noto sostenitore di Trump in questa campagna elettorale, Ellon Musk, le cui attività economiche (in particolare il social X) sono state oggetto di una serie di attacchi concertati di tipo istituzionale (in USA e UE). Lo stesso Musk – stando a quanto da lui stesso riferito – è stato oggetto di due tentativi di assassinio negli ultimi otto mesi. Ciò che traspare, e che pur non essendo una novità merita di essere soppesato, è che la radicalizzazione della lotta politica in Occidente ha raggiunto livelli inediti, pur in assenza di significative differenze ideologiche. In Occidente, e negli USA in particolare, il mutuo disprezzo, l’assoluta mancanza di riconoscimento di legittimità agli avversari politici, è divenuta parte integrante, ordinaria, della vita pubblica. Ma, diversamente da altri periodi storici, questa delegittimazione radicale NON è dovuta al contrapporsi di visioni del mondo distanti e antitetiche, non al confronto tra ideologie palingenetiche incompatibili. Tutt’altro. Il disprezzo e l’avversione hanno una carattere personale, psicologico, epidermico, e tuttavia assoluto. Questa forma di tribalismo primitivo, prepolitico, è analoga all’avversione e disprezzo che può avvenire, oggi, tra due tifoserie calcistiche: le squadre sono di fatto intercambiabili, spesso gli stessi giocatori cominciano in una squadra e finiscono acquistati dall’altra; non c’è nessuna “sostanza” della squadra che rimane la medesima, e tuttavia la coltivazione dell’odio reciproco è essa stessa un ultimo livello di motivazione, e può portare alla violenza più estrema. Nella cornice del nichilismo occidentale, in mancanza di ideali alternativi, di prospettive positive, l’ultimo orizzonte motivazionale rimasto è quello implicito nella creazione dell’odio, del disgusto per l’avversario, che viene dipinto in forme umanamente deprecabili e di cui l’unico attributo esposto è l’assoluta, inderogabile inaccettabilità. Se non puoi amare niente, se non hai niente da sperare, almeno puoi mantenere in vita una spinta motivazionale minima in forma di un’oscura “difesa dalla minaccia estrema”. Lo scenario politico è costantemente polarizzato (o frammentato se il sistema non è bipartitico), pur in sostanziale assenza di autentiche differenze ideali. Quest’assoluta delegittimazione de L’Altro, percepito letteralmente come Alieno, in un senso naturalistico, quasi biologico, si accompagna alla legittimazione di qualunque cosa sia atta a metterlo fuori gioco. Le regole saltano, il fine giustifica i mezzi, perché (come nei film americani) la scelta viene sempre presentata all’insegna del rischio del Male Assoluto. Nella recente filmografia americana la dinamica morale più frequente è quella in cui vengono presentate delle regole morali (virtù, regole kantiane o religiose) solo per mostrare come esse debbano cedere il posto – a malincuore, si intende – ad una scelta ultima di tipo drasticamente utilitarista: “Sì, non si dovrebbe torturare o uccidere l’innocente, ma se l’alternativa è la Fine Del Mondo?” (Nei film americani si fa regolarmente strame di ogni regola morale ordinaria perché bisogna salvare il mondo e l’umanità almeno due volte prima di cena, e di fronte a simili scelte tragiche, va da sé che il fine giustifica qualunque mezzo.) Il meccanismo di delegittimazione prepolitica dell’Altro è presente, soprattutto nella politica americana, da lungo tempo: qui i candidati si fanno e disfano non sulle idee, ma sulle foto con l’amante, sulle registrazioni a microfoni spenti, sulle accuse a scoppio ritardato di testimoni compiacenti, insomma sulla base di un letamaio da cui ci si difende soltanto con carriole di soldi per avvocati e media. Ma, come sempre accade, il peggio degli USA trasmigra regolarmente in Europa con un paio di decenni di ritardo ed ora queste dinamiche sono ben visibili anche da noi. Più la politica è intercambiabile, più è impermeabile alla volontà popolare, più è vuota di visione, di idealità alternative, e più la lotta si psicologizza, si animalizza, si riduce a disprezzo epidermico di fronte all’Alieno. E quanto più ciò si verifica, tanto più ogni regola morale, ogni equilibrio giuridico, saltano: perché con i rettiliani non si discute, si spara. Andrea Zhok

George Clooney, Biden e la Distrazione dai Crimini a Gaza

Fa più notizia un miliardario ricco sfondato come George Clooney che chiede a Biden di ritirarsi che quattro scuole bombardate in quattro giorni consecutivi dai terroristi israeliani. Ci sarebbero centinaia di notizie da dare e di cui parlare in maniera approfondita, invece continuano a rilanciare a reti unificate il rincoglionimento di Biden. Come se fosse una cosa arrivata all’improvviso. L’ho detto qualche settimana fa e lo ripeto ancora adesso: questa è un’arma Hollywoodiana micidiale di distrazione di massa!   I pennivendoli nostrani complici del genocidio a Gaza se ne guardano bene dall’approfondire e condannare il nuovo via libera delle bombe da 500 libbre per israele da parte degli Usa. Se ne guardano bene dal riprendere l’inchiesta secondo la quale il terrorismo di stato israeliano il 7 ottobre ha attivato il protocollo Annibale, che per impedire la cattura di soldati israeliani consente di sparare indiscriminatamente su tutto ciò che si muove, civili compresi, usando artiglieria pesante. Chissà quanti siano stati i morti causati dall’esercito israeliano quel giorno. Però non sia mai approfondire questa vicenda.   Inoltre è stato provato che nel bombardamento della scuola che ospitava migliaia di Palestinesi sfollati a Khan Younis israele ha utilizzato bombe di fabbricazione statunitense. Ma erano troppo impegnati a indignarsi per il missile che è caduto nei pressi di un ospedale pediatrico di Kiev senza nemmeno capire che quel missile aveva su scritto “bomba democratica di quelli buoni”. Ci sarebbe anche l’inchiesta di +972 e Local Call che dice così: “I soldati israeliani descrivono la quasi totale assenza di regole di fuoco nella guerra di Gaza, con le truppe che sparano a loro piacimento, danno fuoco alle case e abbandonano i cadaveri per strada, il tutto con il permesso dei loro comandanti.”   Niente di niente, silenzio assoluto perché troppo impegnati con le minchiate di Biden. E nonostante tutto riescono a essere disonesti anche lì. Perché quando Biden dice “dobbiamo sconfiggere Putin” butta all’aria oltre due anni di propaganda e conferma che l’obiettivo non è assolutamente la pace. Bensì una guerra imperiale occidentale. In Ucraina come a Gaza. Maledetti! Giuseppe Salamone

Meloni Promette Piena Servitù alla Nato: Spese Militari alle Stelle

Forse più di altre volte la donna, madre e Cristiana al vertice Nato che si sta svolgendo a Washington sta dando il meglio di sé superando ogni livello di schifo mai toccato da quando è a Palazzo Chigi. Si è presentata al vertice elemosinando armi e miliardi per Zelensky. Non è una barzelletta, giuro: una delle prime dichiarazioni dopo essere arrivata a Washington è stata quella di garantire e aumentare sostegno militare all’Ucraina. Ovviamente ha giocato tirando in ballo la storia dell’ospedale di Kiev facendo leva sui bambini ucraini ma, allo stesso tempo, mentre il terrorismo di stato israeliano stava bombardando due scuole piene zeppe di sfollati e bambini riducendoli a brandelli faceva finta di non sapere. Evidentemente quei bambini non le interessano perché non possono essere utilizzati per la propaganda guerrafondaia. Vergogna! In ogni caso sta proseguendo il vertice promettendo piena servitù alla Casa Bianca e alla Nato impegnando le tasse dei cittadini italiani, a scapito ovviamente della spesa sociale, per arrivare al 2% del PIL per le spese militari. Inoltre ha dato il via libera a nuovi miliardi per la guerra per procura in Ucraina per il 2025, mettendo sul piatto 1,7 miliardi di euro oltre a firmare un comunicato congiunto emanato poi dai suoi padroni della Casa Bianca con Usa, Germania, Romania e Ucraina per l’invio di un altro sistema militare SAMP-T. Vi ricordate quando la donna, madre e Cristiana attraverso TeleMeloni guidata da Bruno Vespa ci diceva che gli italiani non avrebbero speso un euro per le armi inviati in Ucraina perché erano quelle nei magazzini? Ecco: negli ultimi due anni l’Italia ha speso solo per aiuti militari circa 6 miliardi di euro secondo quanto riportato dal Kiel Institute. Senza contare quelli versati a nome dell’Unione Europea e della Nato. Ma vi rendete conto di come ci prenda per il culo? Di come ci tratti da sottosviluppati ignoranti? Ma chi sostiene ancora questo personaggio, potrebbe per cortesia darsi una svegliata? Come pensate avrebbe sostituito le armi mandate a Zelensky, con i soldi del Monopoli? È qui che entra in gioco anche l’aumento delle spese militari, che ha promesso di portarle a oltre 40 miliardi di euro all’anno dai circa 27 miliardi attuali. E sapete come verrà finanziata questa spesa? Come ha detto ieri Giorgetti: “tenendo sotto controllo la spesa pubblica e togliendo i vincoli europei di bilancio dalle spese per la difesa”. In queste parole c’è un’altra presa per il culo colossale, perché quando si parla di controllo di spesa pubblica significa spendere meno per i servizi, per la scuola, per gli ospedali e per il Welfare. E quando si parla di togliere i vincoli Europei significa che si stanno battendo per spendere più facilmente i nostri soldi per la guerra. Queste sono le battaglie che stanno portando avanti: affamare gli italiani per fare la guerra! Nel bel mezzo di questo schifo che già sarebbe abbastanza, sapete cos’altro ha combinato la donna, madre e Cristiana? Ha risparmiato sui poveri! Per i sussidi alle famiglie, dopo aver eliminato il reddito di cittadinanza, erano stanziati nel bilancio dello Stato 7 miliardi di euro. Sapete di questi soldi quanti ne sono arrivate alle famiglie e ai cittadini in difficoltà? Solo 1,8 miliardi. Per farla breve: hanno creato delle misure per fare un po’ di propaganda come l’assegno di inclusione e il supporto formazione lavoro ma di concreto c’è che di soldi, a chi ne ha veramente bisogno, non ne arrivano. Però in compenso si sta battendo per la guerra, per le armi e per sbavare dietro a quei criminali guerrafondai dei padroni a stelle e strisce riempiendo il culo al complesso militare industriale e finanziario Usa. Esattamente come un Draghi o un Letta qualsiasi. Concludo: in tutto ciò il più grande partito di opposizione guidato da chi andava in giro con la bandiera pacifista sulle spalle non solo fa finta di non vedere, non sentire e non sapere, ma demonizza chi si oppone alla guerra per procura in Ucraina e allo stesso tempo organizza iniziative pro israele alla Camera dei Deputati. Con gente così all’opposizione la Meloni potrà tranquillamente governare un ventennio e trascinarci in guerra con tutte le scarpe. Infatti è quello che sta facendo del tutto indisturbata… Giuseppe Salamone

Per i miserabili pennivendoli di “Repubblica” i bambini Palestinesi e i bambini Russi non valgono quanto quelli Ucraini

di Giuseppe Salamone Sono oltre 17.000 i bambini uccisi dal terrorismo di stato israeliano. Sono invece oltre 21.000 quei bambini che, secondo Save the Children, sono persi, scomparsi, detenuti, sepolti sotto le macerie o in fosse comuni. Oltre 17.000 bambini sono orfani, non accompagnati o separati secondo l’UNICEF. Sempre L’UNICEF dichiara che a causa del terrorismo di stato israeliano oltre 1 milione di bambini hanno bisogno di sostegno psicosociale nella Striscia di Gaza perché la loro salute è seriamente compromessa. L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi invece ci fa sapere che ogni giorno 10 bambini perdono in media una o due gambe. E questi numeri non includono i bambini che hanno perso mani o braccia. Inoltre Netanyahu e company continuano a bombardare quotidianamente scuole e ospedali, prendendo in ostaggio medici e infermieri e uccidendo chiunque si trovi all’interno VOLUTAMENTE! Aggiungo un’altra cosa, nelle ultime settimane il terrorismo di stato ucraino ha bombardato incessantemente Belgorod, Kursk e Sebastopoli uccidendo decine di bambini. In tutto ciò questi di Repubblica non hanno mai fatto un titolo come oggi. Mai! Perché per questi miserabili pennivendoli sia i bambini Palestinesi, sia i bambini Russi, non valgono quanto quelli Ucraini. Questa è la mentalità occidentale, quella suprematista che pesa vittime soprattutto i bambini. Se sono funzionali per la propaganda di Washington allora prime pagine e reti unificate, se non sono funzionali allora censure, doppi standard e acrobazie per giustificare l’ingiustificabile. Piuttosto, perché Repubblica non si fa un paio di domande? Tipo: come mai ogni volta che c’è un summit Nato succede qualcosa che tiri in mezzo i bambini? Come mai quando qualcuno si muove per la pace succede sempre qualcosa che possa indignare l’opinione pubblica attraverso i bambini? E infine, prima di sparare sentenze, siete sicuri che il missile di cui parlate non era quello della contraerea Ucraina visto che anche canali Ucraini si stanno ponendo queste domande? O la messa in dubbio della provenienza dei missili vale solo quando Netanyahu bombarda gli ospedali, le scuole, gli sfollati e ammazza i bambini Palestinesi? Maledetti!

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