La follia di chi scambia una guerra per un gol
Il 2 giugno sulla Stampa Stefano Stefanini, ambasciatore a riposo, scrive un articolo trionfalistico in relazione all’attacco ucraino alla Russia.
Il 2 giugno sulla Stampa Stefano Stefanini, ambasciatore a riposo, scrive un articolo trionfalistico in relazione all’attacco ucraino alla Russia.
Scintille durante la puntata di Otto e mezzo, dove si è acceso un vivace confronto tra la conduttrice Lilli Gruber e Marco Travaglio, sulla visione dell’Unione europea e sulle prospettive di una possibile Europa a due velocità, ipotesi avanzata da Corrado Augias.
In questo intervento, il professor Sachs analizza il declino della diplomazia, della razionalità e dell’istinto di autoconservazione in Occidente. Mentre le forze nucleari russe venivano attaccate, i leader politici e i media occidentali hanno reagito con entusiasmo.
L’attacco ucraino con droni è una mossa rischiosa, più propaganda che strategia, che ostacola i negoziati e rivela la subalternità dell’Europa.
Non credo ci siano molte parole per commentare, sarei brevissimo su questo, mi è capitato di parlarne anche altre volte, lo Stato di Israele è l’erede del Terzo Reich e…
Rassegna stampa satirica di Marco Travaglio: una sferzata di sarcasmo sulle notizie della settimana
Pur di negare la responsabilità e la sconfitta della Nato nella guerra russo-ucraina, si continua a mentire. L’ultima balla è che la Russia non può vivere senza guerre, quindi dobbiamo riarmarci prima che Putin ci invada.
Leggere “Foreign Affairs” senza però capirci niente di Alessandro Orsini Carlo Calenda cita furiosamente “quell’articolo di Foreign Affairs” in un profluvio di insulti contro “gli ignoranti che non conoscono l’inglese”….
di Marco Travaglio Con quel che succede nel mondo, tutti gli occhi sono puntati sul comignolo della cappella Sistina per l’elezione del papa. Il capo della Chiesa cattolica, ma anche…
Non ci sono più parole, ma solo parolacce, per descrivere Netanyahu e il suo piano criminale per rioccupare Gaza e rideportare i palestinesi superstiti non si sa bene dove.
Trump non può fermare la guerra perché la Russia è giunta alla conclusione che i problemi con la Nato in Ucraina possano essere risolti soltanto con la forza.
di Marco Travaglio Degli “antifascisti immaginari” ritratti da Padellaro non c’è bisogno di fare i nomi, anche perché sono troppi. Ma basta vedere chi s’è infuriato per la definizione, che…
Papa Francesco era il capo della Chiesa cattolica, dunque nessun capo di governo era tenuto a obbedirgli. Infatti tutti i leader del mondo dal 2013, quando fu eletto, a oggi si sono ben guardati dal seguire le sue parole.
Cinque anni dopo “Giuseppi Conte”, Trump ci è ricascato con “Georgia Meloni”. Ora, per coerenza, i giornaloni “indipendenti” e i giornaletti di destra dovranno perculare anche la premier, chiamandola a discolparsi per l’errore del presidente Usa e a scusarsi di stargli simpatica, come fanno da cinque anni con Conte.
Non tutte le vittime contano allo stesso modo: il dolore è selezionato e raccontato secondo interessi politici. Serve uno sguardo più umano e giusto.
Trump impone dazi insensati, destabilizza l’economia globale e rivela il fallimento di un sistema politico che lascia troppo potere a un solo uomo.
Barbero paragona l’oggi al 1914: pace apparente, allarmi continui, riarmo e alleanze rischiano di portarci, come allora, verso un disastro annunciato.
La piazza gremita contro la guerra mostra che esiste un’alternativa al pensiero unico bellicista. Chi non ascolta questa voce rischia grosso, la storia lo insegna.
Le tariffe di Trump, giustificate da un’emergenza fittizia, danneggiano economia, consumatori e democrazia, isolando gli USA nel commercio globale.
La libertà si difende riconoscendo l’autoritarismo anche quando parla la nostra lingua. Il potere non ha etichette, solo istinto di conservazione.
Vecchioni elogia il riarmo europeo e cita grandi pensatori per giustificarlo. Un discorso surreale che trasforma la pace in guerra e tradisce la cultura europea.
La piazza organizzata da Michele Serra è stata la piazza della confusione e dello smarrimento.
Un intreccio di politici, magistrati e vecchi alleati sardisti dietro la richiesta di decadenza di Todde, tra coincidenze sospette e legami che sollevano dubbi.
Hanno ripreso a bombardare a tappeto Gaza. Stanotte è andato in scena un attacco a tappeto tra i più violenti degli ultimi mesi. Hanno ammazzato oltre 300 persone tra cui come sempre tantissimi bambini.
Le élite europee temono la pace e sabotano il negoziato per l’Ucraina, spingendo per riarmo e guerra infinita, condannando Kiev e l’Europa al suicidio assistito.
La Corte ha condannato l’Ucraina per non aver prevenuto la strage di Odessa 2014, ostacolato i soccorsi e insabbiato le indagini, violando diritti fondamentali.
Preso atto della facilità con cui sono riusciti a fare passare questa follia del riarmo europeo come una buona idea – anzi addirittura come una cosa necessaria – i paladini…
La bozza di documento, pubblicata dal Sole 24 Ore, parla chiaro: si tratta di “liberare le potenzialità economiche” dei capitali privati, facilitando il loro spostamento dai conti correnti ai mercati finanziari.
L’Europa finanzia guerra e riarmo mentre finge pacifismo. Chi paga le piazze, investe in carri armati. Seguite i soldi, non la propaganda.
Ipocriti radical chic e finti sinistrorsi svendono i principi per salotti e privilegi, ignorando proteste reali e piazze di giovani incazzati contro guerra e ingiustizie.